A quasi un adulto americano su due, circa il 47%, è stata diagnosticata la malattia pressione alta (o ipertensione), confermano i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).Questa statistica potrebbe far sembrare questa malattia così comune da non essere un grosso problema, ma è lontano dalla verità.
L’alta pressione sanguigna aumenta il rischio di malattie cardiache, infarto, ictus e declino cognitivo.E, poiché l'ipertensione spesso si presenta senza sintomi finché non si verifica un evento cardiaco più grave, a volte viene chiamata un 'killer silenzioso'.In effetti, molte persone non sanno nemmeno di avere la pressione alta, soprattutto se la controllano solo durante le visite annuali al proprio medico di base.
Inoltre, il CDC rileva che solo il 24% delle persone con pressione alta è considerata 'sotto controllo'. Un altro termine per definire questo fenomeno è 'ipertensione resistente' e questo significa che un individuo mantiene la pressione sanguigna sotto controllo. superiore a 140/90 mmHg, nonostante sia stato trattato con più farmaci (fino a tre) per cercare di abbassare la pressione sanguigna.I medici generalmente provano un farmaco per iniziare, poi procedono attraverso l'elenco di tutti e tre se la pressione sanguigna di un paziente non risponde.
Poiché la pressione alta è così comune, e così spesso 'fuori controllo', i ricercatori sono in missione per scoprire ragioni più subdole per cui si verifica la pressione alta, la dieta migliore per abbassare la pressione sanguigna e altro ancora.
L’ultima scoperta nel campo dell’ipertensione mostra quanto sia realmente sistemica la condizione: un nuovo studio dell’Università di Toledo, Ohio, che sarà presto pubblicato sulla rivista Experimental Biology, suggerisce che i nostri batteri intestinali potrebbero spiegare perché il trattamento è inefficace per alcune persone , compreso quel 76% che soffre di ipertensione resistente.
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Non è solo la mediazione ad essere influenzata dal microbioma.Uno studio del settembre 2021 pubblicato sul Journal of Hypertension ha scoperto che una popolazione ampia e diversificata di batteri intestinali buoni può aiutare a prevenire l’ipertensione prima che si verifichi.
'A causa della complessità del microbiota intestinale, ogni individuo è unico. Anche se questa osservazione generale sulla composizione microbica potrebbe non applicarsi a tutti, non fa mai male esserne consapevoli', conclude il dottor Yang.
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